Manifestazioni

Elenco e immagini delle ricorrenze e manifestazioni religiose e civili

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Descrizione

6 gennaio – Epifania del Signore

Solenne Processione con il S. Bambino di Praga, custodito nella sede del Convento Francescano, che fu incoronato dall’Abate di Monte Vergine con una coroncina in oro, nella quale sono incastonati vari amuleti ricevuti in dono dai fedeli del paese. Tale processione si conclude con la distribuzione ai fedeli partecipanti dell’Olio Benedetto. Da alcuni anni, inoltre, ci si intrattiene nella sala Tao del convento Francescano fino a sera tra varie tombolate e il piacere dello stare insieme.

17 gennaio – Sant’Antonio Abate

In onore del Santo protettore degli Animali, a sera, si rinnova la rituale benedizione delle stalle e degli animali da parte dei Frati Francescani, su richiesta dei fedeli dislocati in ogni parte del paese.

23 gennaio – Ora di spiritualità con Radio Maria Pressi il Convento Francescano

24 gennaio – Giornata per la Pace promossa dal MO.FRA.

2 febbraio – Candelora: Benedizione delle candele e Processione e S. Messa

Nel giorno della “Candelora”, festa della Purificazione della Vergine, che la Chiesa celebra il 2 febbraio, si rinnovava il rito della benedizione delle candele, nel corso della celebrazione della messa solenne; le candele dovevano essere accese nelle famiglie durante i forti temporali per invocare la protezione di Dio, nonostante l’imperversare delle intemperie e del maltempo. Era, generalmente, compito del parroco e del sagrestano, poi, distribuire le candele benedette presso le famiglie. Fu in occasione della “Candelora” di parecchi anni fa che si verificò un gustoso e simpatico episodio. Un sacerdote vissuto a Pofi, tale “padre Daniele” che vantava peraltro una fiorita aneddotica, stava officiando la Messa per la benedizione delle candele nella cappella della confraternita del SS.

Sacramento, all’omelia si rivolse ai fedeli presenti che, probabilmente, a suo avviso, non facevano buon uso delle candele benedette, nel seguente tono ed esprimendosi in dialetto com’era sua consuetudine: “Recurdàteve! Stà cannéla nen la tenéta appiccià quande iàte alla stàlla a remunnà gli puòrce i le bèstie comme a vvùie! Chèsta sèrve quande spàrene gli fùlmene i le saétte…che vu’accuglìessere ‘mpiètte!”.

Carnevale

Il Carnevale, oltre ad essere l’occasione per manifestazioni popolari e spensierate, riveste importanza anche per le manifestazioni religiose che lo precedono e lo seguono. I riti religiosi del “Carnevale”, un tempo, si svolgevano sotto il patrocinio della “Confraternita del SS. Sacramento”, iniziando la mattina della domenica precedente il martedì grasso: dopo la Messa solenne nella Chiesa Madre (Santa Maria Maggiore), addobbata con fiori e candele, veniva esposto il SS. Sacramento per le “quaranta ore” (in ricordo dei quaranta giorni di penitenza di Gesù nel deserto).

Il carnevale, quello pagano e godereccio, era ed è breve ma intenso. E’ una ricorrenza che sicuramente il trascorrere degli anni non ne ha mutato la spontaneità e la capacità di coinvolgere persone di ogni età, sesso ed estrazione sociale.

In questa occasione ci si ritrova nel centro del paese per dar vita a una grande festa animata dalla abituale sfilata dei carri allegorici e di simpatiche maschere dalle più classiche alle più fantasiose: “gli màschere”. Nel ricordo dei più anziani è vivo ancora il carnevale del 1909, in occasione del quale i “mastri” falegnami del paese, costruirono peraltro con grande maestria, una nave di legno di oltre 20 metri che simbolicamente avrebbe dovuto trasportare in America i nostri emigranti che numerosi, in quel periodo, si avventuravano verso Ellis Islad, la porta dell’oro, in cerca di fortuna.

Le Ceneri

La mattina del mercoledì detto “delle ceneri” si svolgeva una particolare funzione religiosa: venivano bruciate le palme d’olivo conservate in chiesa dalla domenica “delle palme” dell’anno precedente e la cenere che se ne ricavava veniva imposta sul capo dei fedeli, in segno di umiltà, accompagnando il rito con la recita, da parte del parroco, della famosa frase: “Polvere eri , polvere ritornerai!”.

Le Palme: Benedizione degli ulivi e Santa Messa – Via Crucis

Inizio settimana Santa

I riti religiosi della Settimana Santa cominciavano la “domenica delle Palme” con la funzione solenne in chiesa; la cerimonia simboleggiante l’entrata di Gesù in Gerusalemme, si rinnovava con il parroco che, con il Crocifisso in mano, bussava alla porta della chiesa, chiusa, tre colpi: dall’interno gli veniva aperto e, cantando, si andava all’altare maggiore per la celebrazione della Messa e la benedizione delle Palme. Nel corso della Santa Messa si rinnovava il rito suggestivo del canto dei “Passi”: tre sacerdoti, a turno, cantavano il vangelo relativo alla passione e alla morte di Gesù. Il Mercoledì Santo si svolgeva “l’Ufficio delle Tenebre”, quello che più comunemente era chiamato “gliù satiérie”; nel pomeriggio, da dietro il coro, si accendeva un candelabro a forma triangolare con diverse candele, ognuna delle quali corrispondeva ad un Salmo della Sacra Bibbia; ogni volta che uno dei sacerdoti partecipanti al rito terminava il canto di uno dei Salmi, veniva spenta una candela e il popolo batteva sui banchi, oppure agitava le caratteristiche “catràppule”, facendo un gran chiasso, appunto “gliù satiérie”.

L’Ufficio delle Tenebre si ripeteva il Giovedì Santo e il Venerdì Santo. Il giovedì mattina veniva esposto il S. Sepolcro e “s’attaccavano”le campane; nel pomeriggio si ripeteva l’Ufficio delle Tenebre e, a sera, la cerimonia della “Lavanda dei piedi”, una delle poche che è rimasta anche nell’attuale liturgia; c’era, quindi, la predica della Passione e la visita, in processione, ai Sepolcri delle altre chiese.

Il venerdì mattina c’era la celebrazione della “Messa Secca”: una messa cioè senza addobbi e paramenti e l’adorazione della Croce spoglia a terra. Nel pomeriggio si ripeteva, per l’ultima volta, l’Ufficio delle Tenebre e, a tarda sera, si snodava per le vie del paese la caratteristica e suggestiva processione del “Cristo Morto”, alla luce delle fiaccole e delle torce a vento; in processione venivano portati, oltre alla statua del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, una grossa croce spoglia e “ I Misteri” della Passione di Cristo (la spugna, il calice, i chiodi, il gallo, il martello, ecc.). La Processione, antichissima ( risalirebbe addirittura al XII sec), aveva un carattere di intenso misticismo e di profonda religiosità. In tempi più vicini a noi, nel 1922, iniziò la tradizione della sfilata in costume, per iniziativa dei giovani del paese: venivano revocati, sottoforma di sfilata, i passi più importanti della Bibbia e gli episodi della Passione e della Morte di Gesù Cristo.Successivamente alla Seconda Guerra Mondiale (1948) si diede inizio alla tradizione della “Sacra rappresentazione del Venerdì Santo”, per lodevole iniziativa del maestro Bettino De Santis e del professor Edmondo D’Amici. La “recita”, si ripeteva fino a circa cinque anni fa ininterrottamente ogni anno, all’incomparabile scenario di “Piazzone”, seguita con devozione ed ammirazione dai pofani e dai tanti forestieri che accorrevano da ogni parte della provincia. Erano infatti centinaia gli interpreti, tra personaggi recitanti e comparse. I costumi erano sempre sfarzosi e rigorosamente rispondenti alla realtà del tempo. Per rendere ancora più veritiera la rappresentazione vi prendevano parte anche cavalli e cavalieri e, addirittura, un drappello di soldati romani abilmente addestrati e guidati da Peppino Fiorini, personaggio rivelatosi insuperabile ed insostituibile nell’organizzazione di questa manifestazione. La liturgia della Settimana Santa continuava il sabato mattina con una funzione solenne e unica nel suo genere, in quanto non risulta che si svolgesse in altri centri della nostra provincia. Il sagrestano ed i chierichetti giravano per le case per raccogliere legna e frasche per dar vita al “fuoco Benedetto”; il fuoco, sempre di dimensioni maestose, veniva acceso nel centro della piazza antistante la chiesa e riceveva la benedizione del clero. Veniva riempito un braciere e portato in chiesa: con tale fuoco si accendeva il “Tricorno”, costituito da tre ceri; sull’altare maggiore, quindi, il Diacono cantava l’”esulta” e, durante il canto di questo inno religioso, veniva acceso il cero pasquale e venivano “sciolte” le campane che annunciavano, col loro suono, la resurrezione di Cristo. Il rito seguiva con la benedizione dell’acqua che sarebbe stata utilizzata nella Fonte Battesimale e negli Acquasantari. L’ultima parte della liturgia del sabato Santo era costituita dal canto delle “Profezie”.

La liturgia della Settimana Santa continuava il sabato mattina con una funzione solenne e unica nel suo genere, in quanto non risulta che si svolgesse in altri centri della nostra provincia. Il sagrestano ed i chierichetti giravano per le case per raccogliere legna e frasche per dar vita al “fuoco Benedetto”; il fuoco, sempre di dimensioni maestose, veniva acceso nel centro della piazza antistante la chiesa e riceveva la benedizione del clero. Veniva riempito un braciere e portato in chiesa: con tale fuoco si accendeva il “Tricorno”, costituito da tre ceri; sull’altare maggiore, quindi, il Diacono cantava l’”esulta” e, durante il canto di questo inno religioso, veniva acceso il cero pasquale e venivano “sciolte” le campane che annunciavano, col loro suono, la resurrezione di Cristo. Il rito seguiva con la benedizione dell’acqua che sarebbe stata utilizzata nella Fonte Battesimale e negli Acquasantari. L’ultima parte della liturgia del sabato Santo era costituita dal canto delle “Profezie”. Altro rito legato al Sabato Santo era il passaggio della ”Torcia”dell’Assunta nelle mani della nuova “festaiola”; al termine della cerimonia, che si svolgeva in chiesa, la Torcia veniva accompagnata, in processione, in casa della “priòra”che per tradizione, offriva un rinfresco. Nei giorni che precedono e che seguono la Santa Pasqua, si rinnova il rito della benedizione delle case in tutto il paese da parte del parroco.

Marzo (o Aprile) – Santa Pasqua: Solennità nella Resurrezione del Signore

Annunciazione del Signore “lunedì dell’Angelo”

La festa del “Lunedì dell’Angelo”, quella che viene detta Pasquetta, a Pofi veniva e viene, ancora oggi, celebrata il lunedì successivo alla domenica in Albis, otto giorni dopo Pasqua. Al di là dei riti religiosi che l’accompagnavano, essa va ricordata per la “Fiera della Madonna a gl’Angele” che per centinaia d’anni si è rinnovata fino ai giorni nostri, e si svolge nella zona del cimitero.

Un tempo questa fiera, detta “la fiera de le musciarèlle”, aveva un’appendice, nel pomeriggio, con una caratteristica corsa di cavalli. La gara si svolgeva nel tratto che va da quello che veniva detto “gliù pònte la menàrda ”, che corrisponde circa al bivio per Colombella fino alla “Cùpa”, all’imbocco della strada che conduce alla chiesa di S. Antonino; al vincitore venivano offerti, generalmente, premi in natura.

3 maggio – Festa della Santa Croce

La festa di S. Croce ricorre il 3 maggio e, poiché Pofi ha una chiesetta dedicata alla S. Croce, in contrada “Pisciariéglie”, in essa si svolgeva fino a qualche anno fa, una caratteristica processione che, partendo dalla chiesetta stessa, attraversava le vie del paese e rientrava nella chiesa madre di S. Maria. In vari punti del paese, nel corso della processione, veniva impartita la benedizione con la Santa Croce. Alla Vigilia della festa, ai Vespri, era usanza che la festaiola dell’Assunta offrisse al clero un rinfresco a base di frappe e vino nella zona prospiciente alla chiesetta.

13 maggio – Festa della B.V. Maria di Fatima

25 maggio – Corpus Domini

Processione parrocchiale per le vie del paese

La festa del “Corpus Domini” si svolge in forma solenne e con grande partecipazione da parte di tutti per la processione della domenica mattina. Caratteristica della ricorrenza è l’infiorata allestita per le strade del centro.

31 maggio – Processione a chiusura del mese di maggio

I° Domenica di giugno – Festeggiamenti alla “Madonna Regina della Pace” nella contrada Pescara.

dal 4 al 12 giugno – Novena a Sant’Antonio da Padova

13 giugno – Sant’Antonio da Padova: Processione per le vie del Paese.

I festeggiamenti in onore di S. Antonio si sono sempre svolti in perfetta sintonia con quella che è la filosofia francescana: nessun festeggiamento civile con orchestre, cantanti ed altro ma, per espressa volontà dei frati, si è sempre dato molto risalto all’aspetto religioso delle manifestazioni; le processioni, da sempre, sono intrise di profondo misticismo e la partecipazione del popolo, numeroso e devoto, rivelano ancor più, la genuina e profonda religiosità che è radicata nella nostra gente e la fede, salda e profonda, per i Santi Francescani del nostro paese.

Ultima Domenica di giugno Festeggiamenti alla Madonna di Fatima nella contrada Colle della Guardia

31 luglio – Solennità di San Sebastiano patrono di Pofi: Solenne processione serale.

1 agosto – La festa di S.Sebastiano, patrono di Pofi, che ricorre il 20 gennaio, si festeggia da sempre il 1°agosto.

Prima delle guerre, la festa civile veniva organizzata da privati cittadini; successivamente a partire da 1948, per iniziativa dell’allora sindaco “Sor Sebastiano” Pesci, la festa fu presa a carico dell’amministrazione comunale (si ricorda che la prima festa a carico del comune nel 1948 durò ben cinque o sei giorni).

11 agosto – Festa di Santa Chiara d’Assisi: Solenne Messa.

14 agosto – Inchinata solenne

A sera si svolgeva e si svolge tuttora la caratteristica processione detta “dell’inchinata”, unica nel suo genere, nella quale vengono fatte sfilare per le vie del paese, le statue di tutti i Santi che si venerano nelle chiese di Pofi. La processione parte dalla chiesa di S. Maria Maggiore e, oltre alla statua dell’Assunta, vengono portate a spalla anche quelle di S. Sebastiano, S. Emidio e S. Giuseppe. I simulacri degli altri Santi che si venerano nelle altre chiese del paese, si accodano nel corso della processione. Nella piazza sotto il muro “ferro di cavallo”, si rinnova da anni la tradizione dell’inchinata: i simulacri vengono fatti inchinare dinanzi alla statua della Madonna, in segno di doveroso rispetto.

La prima statua a sistemarsi al centro della piazza è quella del SS. Salvatore che si venera insieme a S. Antonino, nell’omonima chiesa; esce quindi l’Assunta che si “inchina”in segno di rispetto per il Padre. Successivamente sfilano e s’”inchinano” le statue di tutti gli altri Santi: S. Giuseppe, padre di Gesù, che occupa il posto d’onore al fianco della Madonna, S. Sebastiano, S. Rocco, S. Antonino, S. Luigi, S. Emidio, S. Lucia, S. Francesco, S.Antonio e S.Pio.

Nel tardo pomeriggio la “festaiola” dell’Assunta porta in processione la Torcia, accompagnata da tutti i fedeli.

16 agosto – San Rocco

La Festa di S.Rocco, che ricorre il 16 agosto, viene celebrata a Pofi, per non farla coincidere con i festeggiamenti dei paesi limitrofi, la domenica successiva. Da sempre è la festa più attesa e sentita da parte di tutti.

23 e 24 agosto – San Rocco penitente compatrono: Solenne Processione

Ancora oggi, al di là dei festeggiamenti civili che sono sempre di prim’ordine,le funzioni religiose si svolgono la sera del 23 con la processione di S. Rocco, alla quale accorrono i fedeli residenti in ogni parte d’Italia e del mondo. Alla processione del 21 agosto 1988 è stata stimata una partecipazione di non meno di tremila fedeli, mentre da calcoli fatti da tecnici del comune in base al consumo di acqua della cittadinanza, sembra che la popolazione residente, nella stessa giornata, superasse le diecimila unità: più del doppio dei normali abitanti!

31 agosto – Sant’Antonino compatrono: Solenne Processione

Nella settimana successiva alla festa di S.Rocco si ripeteva, per diversi giorni precedenti la festa di S. Antonino, una tradizione tanto deprecata per il maltrattamento che subiva la povera bestia, ma sempre ugualmente fascinosa e spasmodicamente attesa da tutti: “la caccia alla bufala”.

1 settembre – Sant’Antonino compatrono: Solenne processione

Il 1°e il 2° settembre inoltre si svolgeva e tutt’oggi si svolge la rinomata fiera nella zona della “Costa della Villa” e lungo la strada che porta alla chiesa dedicata al Santo. Un tempo era la fiera del rifornimento invernale; grande era la vendita di lana per affrontare il freddo dell’inverno che arrivava, di rame e botti per l’imminente vendemmia.

17 settembre – Festa delle stigmate di San Francesco.

dal 24 settembre al 2 ottobre – Solenne novena a San Francesco.

23 settembre – San Pio da Pietrelcina: Solenne processione

4 ottobre – Processione in onore di San Francesco

I festeggiamenti in onore di S. Francesco si sono sempre svolti nel rispetto della filosofia francescana dando risalto solo all’aspetto religioso delle manifestazioni.

1 novembre – Tutti i Santi: Santa Messa e processione al cimitero

2 novembre – Via Crucis al cimitero

4 novembre – Commemorazione dei caduti delle guerre

11 novembre – Giornata del Ringraziamento

dal 14 al 16 novembre – Triduo a Santa Elisabetta

dal 29 novembre al 6 dicembre – Novena in onore dell’Immacolata

8 dicembre – Immacolata Concezione di Maria: Processione Immacolata

13 dicembre – Santa Lucia Processione

14 dicembre – Benedizione dei bambinelli presso il Convento Francescano

dal 16 al 24 dicembre – Novena di Natale

25 dicembre – Santo Natale

28 dicembre – Santa Famiglia: Benedizione delle Famiglie presso il convento francescano

MANIFESTAZIONI CIVILI

“Ultimo week-end” di aprile – Mostra Mercato del fiore

Ogni anno nell’ultimo fine settimana di aprile, il centro del Paese si colora grazie alle decine di floricoltori locali che espongono e vendono i loro migliori prodotti. Questa manifestazione , a distanza di anni dal suo inizio, non manca di rinnovare consensi da parte dell’intera Ciociaria.

Agosto – Pofirock (vedi www.pofirock.it)

 

 

Modalità di accesso:

Accesso libero su strada asfaltata

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 0775 380013

Ulteriori informazioni

Si ringraziano tutti coloro che hanno messo a disposizione il materiale fotografico, in particolare il sig. Michele Hagopian.

Pagina aggiornata il 03/04/2024