Pietro Fedele

Ex Sindaco di Pofi

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Descrizione

Nasce a Pofi il 28/03/1909 da un’umile famiglia pofana, frequenta le scuole primarie del nostro paese e, divenuto maggiorenne, parte per svolgere il servizio militare. Da qui inizia la sua carriera, da sottoufficiale ad ufficiale della guardia di finanza, in poco tempo diviene funzionario delle Dogane e, nel 1956, sindaco di Pofi.

Uomo di elevato spessore culturale, amava la musica tanto da portarlo, sin da giovanissimo, a suonare in alcune bande musicali esibendosi nelle feste di paese, passione coltivata anche durante la carriera militare con l’entrata nel complesso bandistico della Guardia di Finanza.

Uomo di elevato spessore culturale, amava la musica tanto da portarlo, sin da giovanissimo, a suonare in alcune bande musicali esibendosi nelle feste di paese, passione coltivata anche durante la carriera militare con l’entrata nel complesso bandistico della Guardia di Finanza.

Durante la guerra Fedele viene trasferito per impegni militari in Slovenia, fra mille peripezie riesce a rientrare in Italia dove nel 45 combatte per la liberazione. Finita la guerra si congeda dall’incarico di Tenenza a Sondrio. Riprende il lavoro in dogana e contemporaneamente prova l’esperienza dell’insegnamento, gli viene assegnata una cattedra presso l’Istituto Tecnico di Treviglio. Svolge il lavoro con grande soddisfazione ed impegno ma, nel 1950, dovette scegliere fra l’impegno scolastico e quello del servizio in dogana. Abbandonata la cattedra d’insegnante viene trasferito a Milano per svolgere la funzione doganale e l’anno seguente viene di nuovo trasferito ma questa volta a Roma, vicino l’amata città natale e decide di stabilirsi definitivamente a Pofi.

Venne accolto subito dai concittadini che, notando le sue doti diplomatiche, lo propongono come sindaco. Nel 1956 diviene sindaco del nostro paese. Mantiene le promesse fatte ed incomincia a lavorare per mettere in risalto il nostro territorio; cominciò così con l’edificare strade per agevolare la comunicazione fra paese e campagna e paesi limitrofi.

Fu proprio durante il lavoro di sistemazione della strada in località Principe che avvenne qualcosa di straordinario che contribuì alla crescita del valore del nostro paese. Nel giugno del 1956 un operaio, durante i lavori di sbancamento, nota nel terreno frammenti d’ossa, insospettito si rivolge al sindaco che, pur non avendo conoscenze di paleontologia e archeologia, cominciò ad interessarsi a questi ritrovamenti, arrivando alla conclusione che si trattava di resti di animali vissuti durante la preistoria. Data la gran quantità di reperti ritrovati, il sindaco Fedele cercò subito contatti con il Ministro della Pubblica Istruzione che, in seguito alla sua segnalazione, mandò un sopraintendente alle antichità di Roma , Ciro Drago, e il professore dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana, Luigi Cardini, esperto nel riconoscimento dei fossili. Durante il sopralluogo il Prof. Cardini si dimostrò molto interessato alla possibilità che nei terreni in cui erano state rinvenute le ossa ci fossero anche manufatti in pietra dell’uomo preistorico.

Fedele, avuta la conferma dell’importanza della scoperta, dopo aver rinvenuto i primi manufatti litici coinvolse i contadini e gli alunni delle scuole nella raccolta o segnalazione di qualsiasi materiale “strano” trovassero nei terreni. In cambio si impegnava a premiare i cittadini interessati con piccoli premi in denaro, sistema che si rivelò importante per la raccolta di manufatti e resti preistorici.

Il sindaco Fedele capì l’importanza e il valore di queste ”pietruzze” che spostavano indietro nel tempo la frequentazione umana del territorio di Pofi di parecchi millenni. Convinto che quelle pietre erano opera dell’uomo si convinse sempre più che: “ …Questa creatura preistorica da qualche parte deve pur essere!” Fu nel Novembre del 1959 che, a casa di Fedele, esaminando altri frammenti ossei consegnati da Giovanni Pompi,cittadino pofano proprietario di una cava di pozzolana, i professori Cardini e Blanc riscontrarono che fra i resti di rinoceronte, orso, bue primigenio, cervo..era presente anche un’ulna destra umana. La scoperta provocò gioia e stupore tra i presenti. Il sindaco Fedele volle immediatamente istituire un museo per l’esposizione e conservazione di questa grande scoperta.

Due anni dopo, nel 1961, sempre nella Cava Pompi, da cui provenivano i famosi reperti, durante uno scavo condotto dall’Istituto Italiano di Paleontologia Umana, venne alla luce una tibia umana, probabilmente appartenente allo stesso individuo, forse di sesso femminile, risalente a 300.000/400.000 anni fa. Ancora oggi i calchi dei frammenti fossili sono esposti nella nuova struttura del Museo preistorico di Pofi.

Nel 1962 fu allestita a Roma una mostra sulla preistoria italiana in cui vennero esposti anche materiali di Pofi, divenuta poi parte del Museo preistorico Pigorini. Pietro Fedele termina la sua attività di sindaco nel 1965; nel giugno del 1960 gli viene conferità l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel marzo 1973 ottiene il pensionamento come Vice Direttore di 2°classe delle dogane. Nel 74 gli fu assegnata altra importante onorificenza, Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Gli ultimi anni di vita li trascorre dedicando il suo tempo alla passione per le piante officinali, la lettura e la scrittura di poesie, diari e ricordi sulle sue esperienze; ultimo scritto che ci lascia è “La ricerca delle origini del mondo e dell’uomo nella religione e nella scienza”che non riuscì a terminare.

Nel 1962 fu allestita a Roma una mostra sulla preistoria italiana in cui vennero esposti anche materiali di Pofi, divenuta poi parte del Museo preistorico Pigorini. Pietro Fedele termina la sua attività di sindaco nel 1965; nel giugno del 1960 gli viene conferità l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel marzo 1973 ottiene il pensionamento come Vice Direttore di 2°classe delle dogane. Nel 74 gli fu assegnata altra importante onorificenza, Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Gli ultimi anni di vita li trascorre dedicando il suo tempo alla passione per le piante officinali, la lettura e la scrittura di poesie, diari e ricordi sulle sue esperienze; ultimo scritto che ci lascia è “La ricerca delle origini del mondo e dell’uomo nella religione e nella scienza”che non riuscì a terminare.

Muore il 12 Agosto 1994, nella sua abitazione di Roma.

Il 28 dicembre 2007, durante una suggestiva cerimonia pubblica, alla presenza di numerose autorità, il Museo Preistorico di Pofi è stato a lui intitolato.

 

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