Il nome di “Chiesa di Sànte Rucchìtte” deriva dalla presenza, nel suo interno, di una vecchia statua di S. Rocco, detta, appunto, “Sànte Rucchìtte” per distinguerla da quella presente nella Chiesa dedicata al Santo protettore contro la peste. Lo stile architettonico della Chiesa è quello ricorrente in tutte le Chiese campestri: facciata con timpano, porta e finestre laterali. Risulta che, verso la metà del 1600, la Chiesa venne restaurata da Francesco Cicerone, la cui famiglia gestiva, nella zona medioevale del paese, appunto al “Vicolo Banco Cicerone”, un banco di cambiavalute o, più probabilmente, un piccolo istituto di credito.