La diffusione in Europa dell’uomo anatomicamente moderno (Homo sapiens) viene posta intorno ai 36.000 anni fa.
Nel Lazio meridionale interno sono per ora scarse le testimonianze di questa fase dell’Età della pietra, e sono in gran parte derivate da rinvenimenti in superficie.
Le aree di provenienza dei manufatti esposti nel Museo sono soprattutto quelle di Pofi-Mola Sterbini, mentre rari manufatti provengono da Ceprano-Colle Avarone e da Anagni-Paduni.
Nella regione sono noti i giacimenti in grotta di Collepardo (Peschio Ranaro), attribuito ad una fase dell’Epigravettiano finale, datato 9.730 da oggi. La fauna é rappresentata da Stambecco più abbondante, Capriolo, Cinghiale, Marmotta, Ermellino, Gatto selvatico.
Altri reperti provengono da Trevi nel Lazio e da Anagni-Osteria della Fontana. La scoperta recente di due crani di stambecco nella grotta del Cacciatore a Vallecorsa, esposti nella vetrina 39, dimostrano come i Monti Lepini e gli Ernici fossero frequantati da questa specie durante fasi climatiche più fredde dell’attuale.